Un mattino d’aprile poesia di Diego Valeri

 

La Fontana:
Primavera m’ha disciolto il cuore.
Primavera mi ridona il canto:
dal profondo seno m’urge un pianto
soave, d’amore.
Nell’azzurro della conca ovale
scende tutto il cielo azzurro e argento,
e vi scorron brividi di vento
e palpiti d’ale.
Le Robiriie:
Fanciulle, vi piace la veste
che Aprile ci ha data, leggera,
che pare una cosa celeste,
un lume, una nuvola?
Vi piacciono i vezzi di pura rugiada
che il sole, alla rama ancor rada,
fa splendere tremuli,
di tutti i .colori dell’iride?
Fanciulle anche noi,
fioriti arboscelli anche voi.
Il Rosaio:
Dolcezza che sento per tutte le vene fluire,
in tutte le fibre tremare, nel dolce mattino.
M’avvolge, mi prende, m’avvampa
non so che divino
languore… Mi sento fiorire.
Le Rondini:
Noi portiamo dal fondo
del cielo un’infinita
paro letta di vita in un grido
[ giocondo,
e sotto l’ala nera,
tutta la primavera.
Una Nuvola:
Ho visto sotto i cumuli dei monti
bianchi di neve, disserrarsi i fonti,
scender chiare fiumane alla pianura,
e risalir le greggi alla pastura.
E al piano ho visto i campi di frumento
mareggiar verdi nel soave vento.
E volando sul mare di zaffiro
ho sentito cantare il suo respiro,
e ho visto aprirsi vele di speranza,
ali di fiamma, sopra ogni speranza.
Genti, è l’aprile! La nuvola che va
spande sul mondo la felicità.

 

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